Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
Musica per il cervello

Musica per il cervello


Pubblicato il 23/03/2024

Quale reazione avreste se, accendendo la radio, sentiste la vostra canzone preferita?

È probabile che per qualche istante rimaniate ad occhi chiusi per assaporare il momento e lasciar fluire ricordi ed emozioni.

Per il nostro cervello, infatti, la musica rappresenta uno stimolo uditivo particolare, differente dal linguaggio parlato, tanto da essere in grado di attivare in modo diffuso una serie di circuiti neurali localizzati in entrambi gli emisferi.

Con il progredire degli studi di neuroscienze, è stato possibile rendersi conto di come la collaborazione tra emisfero destro e sinistro sia molto più articolata e complessa di quanto si possa pensare e, soprattutto, che è proprio grazie a questa cooperazione che il cervello è in grado di tradurre il proprio funzionamento in esperienze cognitive ed emotive efficienti ed adattive.

Perché proprio l’esempio della musica?

Ogni volta che ascoltiamo un brano musicale, nell’emisfero destro del cervello si attiva un circuito più intuitivo che ci permette di cogliere gli aspetti complessivi della melodia, di riconoscerla e di emozionarci, mentre l’emisfero sinistro è in grado di compiere un’analisi più specifica e dettagliata (es. caratteristiche del linguaggio musicale, composizione, scrittura musicale).

Grazie alla collaborazione tra gli emisferi è possibile mettere insieme tutte queste informazioni e dare all’ascolto un’esperienza unica, ricordando sensazioni e momenti della nostra vita.

Ma come fanno gli emisferi a comunicare tra loro, scambiandosi e integrando tutte queste informazioni?

La struttura cerebrale che rende possibile questo processo è chiamata “corpo calloso”. Si tratta di una struttura ad anello formata da fibre rivestite da mielina. Il corpo calloso funge da ponte di collegamento tra i due emisferi cerebrali e, mettendoli in comunicazione, consente l’elaborazione e l’integrazione di tanti tipi di informazioni sensoriali differenti (visive, uditive e tattili).

Inoltre, interviene nella coordinazione motoria e contribuisce all’efficienza del linguaggio.

Questa collaborazione tra i due emisferi viene stimolata ogni volta che facciamo qualcosa di nuovo o insolito, ad esempio lavarsi i denti con la mano non dominante (sinistra per i destrorsi, viceversa per i mancini), imparare nuovi percorsi ecc.

A questo proposito, gli esercizi di Ginnastica Mentale® forniscono al cervello appositi input che stimolano la formazione di nuove connessioni tra i due emisferi cerebrali, mantenendo in buona salute mente e cervello.

Dott.ssa Nicoletta Porcu - psicologa, psicoterapeuta e Brain Trainer Assomensana a Lodi e Piacenza