Stanchezza, energia, successi, insuccessi, “posso farcela”, “non ce la faccio”. Insomma, siamo sempre noi, eppure sembra di stare sopra un’altalena dove un giorno ci sentiamo in un modo e il giorno successivo ci sentiamo diversamente.
Questo fenomeno è normale e dipende da tanti fattori, come i ritmi:
- circadiani, ossia il ciclo fisiologico che si sviluppa nell’arco delle 24 ore;
- ultradiani, riferiti a periodi più lunghi;
- intradiani che fanno riferimento ad un periodo specifico della giornata.
Prendiamo in considerazione i ritmi ultradiani, riferiti alla settimana, e cerchiamo di capire qual è il giorno in cui saremmo più produttivi ed efficienti. Secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza Robert Half, il giorno migliore della settimana sarebbe per il 35% degli intervistati il martedì contro il 25% che preferiscono il lunedì.
Per quanto riguarda i ritmi intradiani, per il 41% dei soggetti il momento della giornata in cui si è più in forma sarebbe il mattino presto. Meglio se in un ufficio privato (44%) rispetto all’open space (33%) o al lavoro da casa (19%).
Ma quante ore dovremmo lavorare ogni giorno?
La ricerca condotta dal Melbourne Institute of Applied Economic and Social Research non lascia spazio a dubbi: le abilità intellettive, come memoria e concentrazione, sono al massimo per 25 ore settimanali, ossia 5 ore per 5 giorni, dopodiché si assisterebbe ad un brusco calo di rendimento, soprattutto tra le persone che hanno superato la soglia dei 40 anni di età.
Ovviamente il tutto è soggettivo.