Il crescente consumo di snack industriali ha stimolato la ricerca che si è chiesta se esista una correlazione tra un consumo eccessivo di zuccheri e lo sviluppo della Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività (cd. ADHD).
Tale sindrome è caratterizzata da comportamenti impulsivi e difficoltà nel mantenere l’attenzione.
Si sono allora indagate le abitudini alimentari dei bambini, dalle quali si è rilevato che esiste un impatto dell’alimentazione su tali comportamenti.
La causa più evidente sarebbe legata a una minore assunzione di alimenti contenenti:
- calcio, ferro e vitamina C, associata ad un ridotto apporto di frutta e latte rispetto al fabbisogno giornaliero;
- acidi grassi omega 6 e omega 3 (frutta secca e pesce), che hanno un effetto antinfiammatorio e favoriscono la stabilità delle pareti cellulari, risultano carenti nei bambini affetti da ADHD e da disturbi dello spettro autistico;
- le proteine che si assumono tramite il formaggio e la cioccolata favoriscono la corretta strutturazione dei recettri e dei neurotrasmettitori (tali proteine sono istamina, tiramina e feniletilamina). La nutrizione, infatti, ha effetto anche sull’espressione e la formazione delle monoamine (norepinefrina, dopamina ed epinefrina, istamina, serotonina, nonché la G proteina), importanti nella formazione delle connessioni tra i neuroni;
- gli acidi lattici della flora intestinale.
Gli effetti delle carenze alimentari di queste sostanze comporterebbero: disagio, irritabilità, bassa soglia di frustrazione, scoppi d’ira e scarsa concentrazione.
Insomma, tutte queste sostanze sono fondamentali per la regolazione dell’attività cerebrale e del comportamento.
Conoscere le relazioni tra alimentazione e comportamento consente di capire il perché di alcuni atteggiamenti e adottare una nutrizione corretta.
D.ssa Arianna Sartiano
Psicologa a Milano