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È utile imparare le poesie a memoria?

È utile imparare le poesie a memoria?


Pubblicato il 24/03/2024

Ricordare Versi di una Poesia a Memoria: Un Investimento Cognitivo e Emotivo

Chi ricorda qualche verso di una poesia a memoria? Quanta fatica si è fatta per apprenderli? E quanta soddisfazione proviamo quando ne rievochiamo alcuni versi con tono solenne?

Negli ultimi decenni, molti specialisti avanguardisti hanno invocato l’abolizione della pratica di memorizzare poesie nelle scuole, per non 'traumatizzare' le giovani menti con pratiche faticose (in realtà, le giovani menti sono capaci di affrontare sfide cognitive ben più ardue).

Il Conflitto tra Tradizione e Innovazione

Cosa fare di fronte a questo conflitto tra l’antico che non arretra e il nuovo che avanza?

Memorizzare una poesia richiede un imponente investimento cognitivo e fisiologico. Organizzare e ricordare le parole in una sequenza precisa, ripeterle per consolidare il ricordo, consuma notevoli quantità di energia cerebrale. Queste considerazioni sono viste in modo diverso tra chi sostiene la memorizzazione e chi la critica.

Analisi delle Due Fazioni

I contrari temono che la memorizzazione sacrifichi l’analisi semantica della poesia, appresa senza capirne il senso. Temono anche che gli studenti possano frustrarsi se non riescono a memorizzare il testo, dedicando molto tempo a un compito che sembra non premiare immediatamente.

Dall’altra parte, chi sostiene la memorizzazione, come lo scrivente, crede che l'investimento ricompensi l'alunno, ora e in futuro.

I Benefici della Memorizzazione

Le abilità mentali sottoposte ad esercizio incrementano le capacità, proprio come i muscoli allenati in palestra. Più ci si impegna, più aumenta la capacità di affrontare sfide maggiori. Questo genera una sensazione di arricchimento e autoefficacia, e la soddisfazione di saper recitare versi a memoria.

Un Circolo Virtuoso

Ogni traguardo raggiunto aumenta la fiducia di poter raggiungere il successivo. Senza sforzo e sana frustrazione, si tende a regredire e impoverirsi.

Se dovessi scegliere tra la comodità e la fatica dello sforzo, personalmente non avrei dubbi.

Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari - neuropsicologo, presidente di Assomensana, docente all'Università di Milano