Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
MAZZOCCO Marina | Profilo


MAZZOCCO MARINA

Sempre più spesso veniamo a conoscenza di centenari che festeggiano il loro compleanno davanti ad una bella torta. Sono attorniati da una moltitudine di persone, le generazioni che da loro discendono. Il benessere economico, le condizioni di vita quotidiana favorevoli, la tecnologia al servizio della medicina creano un ambiente favorente la longevità.

La popolazione anziana è sempre più numerosa e richiede attenzione su di sé affinché venga preservata sia nella salute fisica che in quella mentale.

Sono molte le patologie degenerative prettamente collegate all’età anziana, il 50% sono rappresentate dalla malattia di Alzheimer (Trevor Powel e Kit Malia 2016 Training di riabilitazione cognitiva), seguono la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla amiotrofica, l’epilessia, i disturbi metabolici e altre patologie neurologiche.

L’allungamento della vita, gli stress dovuti alla vita frenetica, l’opulenza che crea falsi bisogni alimentari, materiali e comportamentali ecc. portano soggetti non necessariamente anziani a vivere condizioni patologiche mediche con la compromissione delle funzioni cognitive tali da richiedere interventi riabilitativi.

Non di rado si verificano danni cerebrali acquisiti derivanti da malattie cerebrovascolari (ictus ischemico, emorragia cerebrale), da patologie infettive (meningiti, encefaliti, ecc), da malattie infiammatorie demielinizzanti (sclerosi multipla), da patologie neoplastiche (gliomi, meningiomi, glioblastoma multiforme, encefalite limbica) (Bortolotti A. Eralti S., Iannoccari G.).

Infine, anche in una popolazione più giovane si riscontrano con più frequenza traumi cranici dovuti a incidenti stradali 50%, cadute in casa o sul lavoro 20-25%, incidenti nel corso di attività sportive o nel tempo libero 10-15%, episodi di violenza 10% (Trevor Powel e Kit Malia 2016 Training di riabilitazione cognitiva).

Le situazioni su esposte mettono in evidenza che sono sempre più numerose le persone che sopravvivono ad un trauma indicato come “epidemia silente”. Secondo le stime, il 90% delle persone che hanno subìto un trauma cranico grave e che oggi continuano a vivere, trent’anni fa sarebbero decedute (Trevor Powel e Kit Malia 2016 Training di riabilitazione cognitiva).

La scienza infatti è riuscita a far sopravvivere i soggetti che versano in tali condizioni facendo emergere la necessità di dover intervenire su altri aspetti per consentire un miglioramento dell’autonomia e della qualità della vita. Un ruolo fondamentale riguarda la riabilitazione delle abilità cognitive che sono state danneggiate.

La scienza non è rimasta indifferente ad una simile emergenza e alla richiesta di far fronte a tali necessità sono stati realizzati molti studi e ricerche che hanno permesso di intraprendere una molteplicità di trattamenti finalizzati al lavoro riabilitativo per compensare i numerosi postumi di eventi patologici o alla prevenzione sia dell’invecchiamento fisico che mentale.

In uno studio del 1998, Erickson e collaboratori hanno dimostrato per la prima volta, che in alcune aree del cervello vi sono cellule nervose “progenitrici” in grado di riprodursi e rimpiazzare neuroni danneggiati. Queste acquisizioni hanno contribuito a dimostrare che anche il cervello della persona adulta è suscettibile di modificazioni e riorganizzazioni. (D. Gollin, Ferrari A. e Peluzzi A. Una palestra per la mente - 2016).

Il “postulato” alla base delle attività dirette allo sviluppo e al potenziamento delle abilità mentali è il concetto di “plasticità cerebrale”.

Il cervello è una entità dinamica soggetto a cambiamenti facilitati da situazioni ambientali, sociali, di personalità ecc. (Merzenich, 1999).

Studi effettuati hanno riguardato la plasticità neuronale, dimostrando la capacità di riorganizzazione e adattamento cerebrale anche a seguito di lesioni estese (Liepert elall. 1998). Studi recenti dimostrano che il cervello è plastico anche in età avanzata, oltre i 65 anni e può beneficiare del potenziamento delle abilità cognitive.

Il sistema nervoso ha una riserva rappresentata dalla “ridondanza”: il numero delle cellule nervose è superiore a quello necessario per svolgere una data attività pertanto, quando alcune cellule vengono danneggiante come nel caso di un ictus cerebrale, le cellule della riserva le sostituiscono.

La riserva naturale del cervello è rappresentata non solo dai neuroni in esubero ma anche dal numero delle connessioni fra neuroni, dalla “forza” di queste connessioni e dalla vitalità dei neuroni stessi.

Il numero di connessioni fra i neuroni concorre a determinare le funzioni che il cervello può svolgere. Una stessa funzione può essere svolta da più circuiti neuronali che si attivano in seguito alla ricchezza e dalla varietà degli stimoli a cui una persona è sottoposta.

La ricchezza di stimoli cognitivi e il costante esercizio sono in grado di “rinforzare” le connessioni neuronali.

Inoltre, l’esercizio è in grado di “fortificare” la cellula e mitigare eventuali danni (D. Gollin, Ferrari A. e Peluzzi A. Una palestra per la mente - 2016).

L’esercizio mentale rappresenta una sorta di “ginnastica” in grado di modificare la vitalità e l’architettura dei neuroni a qualsiasi età. (D. Gollin, Ferrari A. e Peluzzi A. Una palestra per la mente - 2016).

Viceversa, se le funzioni cognitive non vengono esercitate possono perdersi. Il concetto “Usalo o lo perderai” era già noto negli anni ’20 (Foster & Taylor, 1920; Jones & Conrad, 1933; Miles, 1933; Thorndike, Tilton & Woodyard, 1928).

 In un contesto così articolato si inseriscono la figura del “BRAIN TRAINER” e il concetto di “GINNASTICA MENTALE”:

Il Brain Trainer" è il professionista dedicato allo sviluppo e al potenziamento delle abilità cognitive. Opera con un'impostazione neuropsicologica e conosce le basi fondamentali delle altre scienze che a vario titolo favoriscono la "salute e lo sviluppo" delle funzioni cognitive.

Il Brain Trainer è colui il quale valuta il grado di funzionamento cognitivo e programma specifiche attività utili a potenziare e prevenire l’invecchiamento mentale. 

La “Ginnastica Mentale” è l’insieme di esercizi che possono essere fatti sulla nostra mente allo scopo di sviluppare e potenziare le abilità mentali per:

  • Preservare le abilità che altrimenti andrebbero perse con l’invecchiamento;
  • Prevenire il deterioramento mentale;
  • Incrementare la percezione della qualità della vita (Sedda A. Ph.D – Dipartimento di Psicologia - Università di Pavia).

In tale direzione si muovono i Corsi di “Ginnastica Mentale”: questi si sviluppano in 15 incontri a frequenza settimanale; vengono svolti presso il mio studio e sono di tipo individuale o di gruppo. La durata di ogni incontro è di un’ora e mezza, mentre i giorni previsti della settimana sono

il mercoledì dalle 17.00 alle 18.30

il venerdì dalle 10.00 alle 11.30

I corsi vengono svolti applicando il Metodo MENSANA, realizzato su basi scientifiche dalla Associazione ASSOMENSANA nei suoi 16 anni di esperienza.

 


In evidenza

Conferenza a Isernia (IS) Conferenza divulgativa dal titolo "ALLENARE LA MENTE: Se non la usi, la perdi" presso la Sala... 05/10/2020


MULTIMEDIA

TG Molise:

PATROCINI & SPONSOR