Questo sito può far uso di widget di terze parti che utilizzano i cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra cookie policy
Siamo abitudinari?


Siamo abitudinari?

L’abitudine è la propensione a ripetere nel tempo gli stessi comportamenti dai quali è difficile sganciarci. Può essere un comportamento automatico che agiamo senza rendercene conto o intenzionale che scegliamo di fare.

In entrambi i casi, l’abitudine ci porta ad agire sempre nello stesso modo perché incagliata nella “zona di comfort” dalla quale è scomodo uscire. È più semplice percorrere sempre lo stesso tragitto per andare al lavoro, cenare nello stesso ristorante o fare la spesa al solito supermercato e acquistare gli stessi prodotti.

La modalità abitudinaria è attivata dal pilota automatico che scatta quando gestiamo le emozioni, passiamo in rassegna determinati pensieri, risolviamo problemi sempre nello stesso modo senza neanche tentare di provare alternative diverse.

Lo definiamo “pilota automatico” poiché spesso ci guida nei comportamenti senza la nostra volontà, a tal punto da essere inconsapevoli del modo in cui agiamo.

La scuola (e la società) non insegnano a usare la mente come strumento per risolvere problemi, raggiungere obiettivi, migliorare lo status, vivere le meraviglie che la vita ci concede.

È ovvio che usiamo la mente, ma non con la consapevolezza che meriterebbe, tant’è che spesso accade il contrario: siamo noi a essere utilizzati da essa.

In qualche modo la subiamo!

Spesso ci troviamo ingarbugliati in giri cervellotici, a volte malsani, senza il nostro volere, che ci portano a vivere emozioni distorte perché interpretiamo la situazione con schemi ormai precostituiti.

Rimaniamo vittime, come i burattini con il burattinaio.

Basterebbe sganciarci da essa per un istante, osservarci dall’esterno come fossimo spettatori di noi stessi per recuperare la giusta prospettiva.

Un osservatore esterno vive con distacco il momento e, senza coinvolgimento, sarà più lucido nel razionalizzare e passare in rassegna i dati provenienti dall’esterno.

TOT - Think outside the box (pensare fuori dalla scatola) - è il motto delle agenzie creative durante i brainstorming per tirare fuori più idee possibile, senza giudizio e censura, lasciando andare il pensiero in collegamenti liberi riguardo a un determinato argomento. Infatti, creatività e abitudine sono agli antipodi.

Cosa fare, quindi, per pensare TOT?

  1. abituiamoci alla disabitudine, destrutturiamo gli schemi per crearne di nuovi, anche se all’inizio sembrerà difficile perché le abitudini si sono consolidate negli anni;
  2. abbandoniamo i concetti di “giusto o sbagliato” che spesso sono stati costruiti da altri come la famiglia, gli amici, i media e la società. Non significa vivere fuori dalle regole, ma trovarne di nostre;
  3. allontaniamoci dalla zona di comfort che ci fa stare comodi ma che, a quanto pare, talvolta ci ingabbia.

Mettere in atto questi tre suggerimenti non sarà semplice ma è sfidante e, come ogni sfida che si rispetti, la vittoria, una volta assaporata, potrebbe anche sorprenderci.

Thinking outside the box, per ottenere un cambiamento e dare vitalità alle nostre esperienze dobbiamo crederci e volerlo ma, una volta iniziato, anche la mente ringrazierà!

Dott.ssa Elena Mazzei, E-Learning Format Video Developer


01/11/2024 08:40:43