Relazione o contenuto?
Parliamo, discutiamo, ci confrontiamo, tacciamo. E lo facciamo continuamente quando siamo con altre persone.
Le relazioni sono fondamentali per l’essere umano, come per altre specie animali, ma le nostre si caratterizzano per la complessità che queste assumono grazie allo sviluppo di un linguaggio molto sofisticato e articolato e alla moltitudine di contatti con persone estranee al nostro gruppo con le quali entriamo in contatto quotidianamente.
Gli esemplari delle altre specie, quando entrano in contatto con altri gruppi, attivano subito una modalità di confronto/scontro per affermare il dominio sul territorio. Per la specie umana questa fase evolutiva è stata superata e noi entriamo costantemente in contatto con altri gruppi senza confliggere.
A differenza delle altre specie, abbiamo un vocabolario ricchissimo per descrivere ogni cosa, un’espressività facciale che riesce a mimare decine di stati d’animo con il minimo movimento dei muscoli del volto (lo sanno bene gli attori quando devono interpretare uno specifico stato d’animo).
Quindi, nella relazione veicoliamo sia una determinata quantità di contenuti, quali notizie, fatti, racconti, dati ecc., sia definiamo la qualità della ‘relazione’ stessa.
Queste due variabili, contenuto e relazione, possono avere almeno 2 condizioni: bassa e alta.
La relazione è alta quando per noi è importante stare in una buona relazione con l’altro. E’ bassa quando non ci interessa particolarmente la qualità di quella relazione.
I contenuti, si definiscono “alti” quando sono pieni di informazioni e dettagli; “bassi” quando non veicolano informazioni ma si assestano su un “pour parler” (esempio, parlare del tempo).
Possiamo stare in una relazione in diversi modi, incrociando queste 4 condizioni:
- basso livello di contenuto e basso livello di relazione come avviene, ad esempio, quando incrociamo persone con le quali non siamo interessati a fornire informazioni o a instaurare una relazione;
- basso livello di contenuto e alto livello di relazione: ad esempio quando incontriamo conoscenti con i quali scambiamo solo dei convenevoli (parlare del tempo, di un fatto di attualità). Siamo interessati a mantenere una buona relazione, ma non abbiamo interesse a condividere specifici contenuti;
- alto livello di contenuto e basso livello di relazione, come avviene nei rapporti professionali occasionali, in cui l’interazione è caratterizzata da un elevato numero di informazioni ma non c’è interesse ad instaurare una relazione. Ad esempio, con l’impiegato allo sportello pubblico;
- alto livello di contenuto e alto livello di relazione, come accade nei rapporti affettivi, nei quali oltre a passarsi informazioni rilevanti si vuole mantenere anche una buona qualità della relazione.
In queste 4 condizioni, se si verificano dei conflitti, gli interlocutori possono assumere 4 atteggiamenti diversi.
Nel 1° caso (basso/basso), è sufficiente evitare il confronto, quindi c’è un atteggiamento di evitamento;
nel 2° caso (basso/alto), in caso di conflitto sui contenuti, una delle parti soprassiede (accomodamento) per non compromettere la relazione;
nel 3° caso (alto/basso) si attiva una vera e propria competizione per affermare la propria ragione, a discapito della qualità della relazione;
nel 4° caso (alto/alto) le parti adottano un atteggiamento di collaborazione per risolvere il diverbio, in modo da trovare un compromesso sui contenuti e mantenere una buona qualità della relazione.
Quando emerge un conflitto, chiediamoci sempre cosa sia più importante preservare: i contenuti, la relazione o entrambe.
Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari - neuropsicologo, presidente di Assomensana, docente all'Università di Milano
05/05/2024 11:13:08