Smartphone al palo
Pronto, chi parla?
Questa è la frase classica che ha contraddistinto l’uso del telefono nell’ultimo mezzo secolo. Telefonare, rispondere, conversare sono state le principali modalità di utilizzo del cellulare.
Il telefonino di oggi, o per meglio dire lo smartphone, ha moltissime altre utilità. Questi dispositivi stanno modificando il funzionamento del nostro cervello in modi spesso difficili da prevedere.
Uno studio della Florida State University ha dimostrato che è sufficiente sentire la vibrazione del proprio telefono (magari di una delle tante App installate) per perdere la concentrazione e distrarci da qualsiasi attività stavamo svolgendo.
Un’altra ricerca, apparsa sulla rivista Computers in Human Behavior indica che i grandi utilizzatori di smartphone sono più inclini a smemoratezze e disattenzioni.
Piccoli inconvenienti, come dimenticare i propri appuntamenti o andare a sbattere contro altre persone camminando persi a fissare il display, possono creare seri disagi nella vita quotidiana.
L’anno scorso a Londra circa 68,000 persone hanno avuto un incontro ravvicinato con panchine e pali della luce, provocandosi ferite di varia entità.
Per evitare ulteriori incidenti, il comune ha deciso di foderare i lampioni del quartiere Brick Lane con apposite imbottiture!
Resta irrisolto il problema dell’attraversamento pedonale: 12 persone su 18 attraversano sulle strisce pedonali utilizzando lo smartphone e 8 su 10 di questi non guarda se sopraggiungono auto.
Quale sarà la prossima App?
Magari un dispositivo che oscuri il telefono quando siamo in movimento!
Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari - neuropsicologo, presidente di Assomensana, docente all'Università di Milano
01/07/2023 11:25:55