Socialità batte solitudine 1 a 0
La socialità è una medicina naturale che protegge il cervello e migliora la mente. La sensazione di piacevolezza che proviamo dopo una bella chiacchierata, dopo una serata trascorsa con amici, nasce da un istinto innato, dalla necessità atavica di stare con gli altri. Diamoci dentro e facciamo incetta di nuove conoscenze, non perdiamo occasioni, usciamo dalle solite abitudini e apriamoci al mondo.
Stare in mezzo agli altri non è solo un’indicazione di stile ma fa bene alla mente e al cervello. E si vede. Sì esatto, è quello che hanno visto i ricercatori dell’Università McGill di Montreal (Canada) analizzando le risonanze magnetiche di 40 mila persone.
I soggetti che si sentono soli hanno una zona del cervello, il network di default, più spessa e connessa rispetto ai soggetti che non manifestavano sentimenti di solitudine.
Contrariamente a quanto si pensi, l’ispessimento di questa zona non è del tutto positiva. Il network di default è una rete di neuroni che consente alla mente di vagabondare, di immaginare il futuro o andare indietro nei ricordi del passato. Di per sé non sarebbe male se non fosse che quest’area tende a prendere il sopravvento e a rimandarci sempre più la sensazione negativa di essere soli.
Stare con gli altri, invece, stimola la memoria, il linguaggio, il ragionamento, la creatività. Immaginiamo di trascorrere una serata in compagnia durante la quale conversiamo, facciamo battute, ascoltiamo, ragioniamo, insomma momenti ricchi che stimolano tante aree cerebrali.
Ma non solo, l’esperienza sarà piacevole perché stimola i centri della gratificazione e della ricompensa, riconsegnandoci un’immagine di noi rinnovata e positiva.
Quindi, parola d’ordine: socializzare!
Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari - neuropsicologo, presidente di Assomensana, docente all'Università di Milano
02/10/2022 09:03:08