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Parlo da solo, ma cosa mi dico?


Parlo da solo, ma cosa mi dico?

Prima di iniziare la lettura prendiamoci un minuto per rispondere alle seguenti domande:

  1. quali sono le parole che rivolgiamo più frequentemente a noi stessi?
  2. Quali frasi pronunciamo più spesso?
  3. Cosa ci diciamo per motivarci?
  4. Quante volte esprimiamo un giudizio su di noi?

Lo stile che utilizziamo per parlare a noi stessi definisce il cosiddetto ‘dialogo interno’ o dialogo interiore che identifica la modalità prevalente con cui ciascun individuo si rivolge a se stesso utilizzando un linguaggio mentale del tutto particolare, silenzioso e personale.

Uno dei primi psicologi ad essersi occupato di questa forma di linguaggio, che si sviluppa a partire dai 7-8 anni di età, fu il russo Lev Vygotskij che identificò, tra le principali caratteristiche, l’apparente frammentarietà e brevità del discorso interno rispetto al linguaggio esterno.

Oltre a possedere una sintassi del tutto peculiare, il dialogo interno è strettamente correlato con altre funzioni cognitive complesse tra cui la flessibilità mentale e l’assertività.

Un esempio potrà aiutarci a capirne la rilevanza del dialogo interno: quando si ha una preoccupazione, la maggior parte delle persone tende a scegliere la parola ‘problema’ per descrivere la situazione. Ciò che passa inosservato, tuttavia, è che la parola ‘problema’ appartiene ad un gruppo di sostantivi definiti ‘depotenzianti’, vale a dire in grado di influenzare negativamente i nostri stati d’animo.

Al contrario, riferirsi alla circostanza che crea preoccupazione come ad una ‘sfida’ oppure ‘situazione da risolvere’ ci apre ad
un atteggiamento proattivo di ricerca di una soluzione efficace.

Ecco, la scelta lessicale è in grado di influenzare il mindset, cioè l’atteggiamento mentale con cui ci predisponiamo nell’affrontare un’esperienza e che determina la possibilità di agire risolutivamente, dalla quale consegue la percezione di essere efficaci oppure no.

Come possiamo allenare il nostro dialogo interno in modo che ci supporti nel modo migliore possibile?

Tra le proposte più interessanti c’è la Ginnastica Mentale® che offre l’opportunità, grazie all’impiego di esercizi mirati, di favorire l’adozione di prospettive e punti di vista differenti rispetto a quelli abituali e facilitare la riformulazione delle idee. Oltre ad aumentare la salute dei neuroni e ad arricchire il dialogo interno c’è anche l’incremento dell’autostima, in quanto l’espansione delle proprie scelte e potenzialità per raggiungere un maggior livello di inventiva, creatività ed immaginazione accresce la percezione del valore personale che, di questi tempi, non è poca roba.

Dott.ssa Nicoletta Porcu - psicologa, psicoterapeuta e Brain Trainer Assomensana a Lodi e Piacenza


13/02/2022 20:04:33

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