Siamo ciò che mangiamo
“Siamo ciò che mangiamo” recitava un vecchio adagio.
In effetti, gli alimenti agiscono sulla biochimica dell’organismo, cervello compreso, influenzando pensieri e azioni.
Ad esempio, una dieta ricca di acidi grassi omega-3 — presenti in noci, semi di lino e pesce azzurro - hanno un ruolo protettivo nei processi cognitivi, nel mantenimento della funzionalità sinaptica e della plasticità dei neuroni.
Diete ad alto contenuto di grassi saturi — presenti, ad esempio, in carni grasse e formaggi - invece aumentano il rischio di disfunzione neurologica.
Ciò che mangiamo influenza i processi cerebrali con differenti meccanismi: regolando i neurotrasmettitori, modulando le trasmissioni sinaptiche, modificando la fluidità delle membrane cellulari.
Mangiare in modo controllato, o meglio ridurre il contenuto calorico della dieta, può essere un potente mezzo attraverso il quale influire positivamente sulle funzioni cognitive.
Le calorie in eccesso possono ridurre la plasticità sinaptica e aumentare la vulnerabilità delle cellule causando la formazione di radicali liberi.
Una modesta restrizione calorica può essere in grado di proteggere il cervello riducendo i danni ossidativi. Infatti, il cervello è altamente suscettibile al danno ossidativo (che agisce come la ruggine sul ferro, ndr) a causa della
sua elevata attività metabolica e della presenza di abbondante materiale ossidabile, come gli acidi grassi polinsaturi che formano le membrane delle cellule neurali.
Diversi cibi antiossidanti hanno effetti positivi sulla funzione neurale.
Ad esempio, è stato dimostrato che vari tipi di bacche hanno forte capacità antiossidante grazie alla presenza di tannini, antociani e fenoli che sono in grado di aumentare la plasticità dell'ippocampo, favorire l'apprendimento e le prestazioni della memoria.
Cosa avviene quando non assumiamo un’alimentazione corretta?
Avete presente l’irrancidimento degli alimenti quando sono esposti al calore o alla luce?
Ebbene, questo fenomeno di ‘invecchiamento’ avviene anche all’interno del nostro organismo, anche se non lo vediamo.
Conosci la perossidazione lipidica?
La perossidazione lipidica è un fenomeno causato dallo stress ossidativo, cioè un’alterazione che si forma quando sono presenti alcune sostanze nocive conosciute come radicali liberi.
I radicali liberi sono sostanze che si formano durante il metabolismo. Sono molecole che hanno perso un elettrone e cercano di recuperarlo ‘rubandolo’ alle molecole vicine. Con questo ‘furto’ danneggiano le molecole che prima era sane,
creando a sua volta nuovi radicali liberi che così facendo innescano una reazione a catena che ha come risultato l’espandersi del danno. Quando il danno tocca i grassi contenuti nelle membrane cellulari avviene la perossidazione lipidica.
A quel punto, il danno si espande nella cellula fino ad arrivare al nucleo e al DNA, causando processi patologici come le neoplasie e le malattie neurodegenerative.
Ecco perché sono importanti i cibi antiossidanti, ossia quegli alimenti in grado di ridurre i radicali liberi e di conseguenza l’espandersi dello stress ossidativo e della perossidazione lipidica.
Dott.ssa Stefania Frau, biologa nutrizionista a Olbia
21/05/2022 18:22:05